Conférence
Notice
Lieu de réalisation
Centre Jean Bérard (Naples)
Langue :
Italien
Crédits
Jean-Christophe Besset (Réalisation), LabexMed (Production), Vittoria Carsana (Intervention)
Conditions d'utilisation
CC BY NC ND
DOI : 10.60527/sjd5-r131
Citer cette ressource :
Vittoria Carsana. LabexMed. (2019, 18 juin). Le strutture portuali di Neapolis in età imperiale , in Ports et zones portuaires de la Méditerranée Antique. [Vidéo]. Canal-U. https://doi.org/10.60527/sjd5-r131. (Consultée le 30 mai 2024)

Le strutture portuali di Neapolis in età imperiale

Réalisation : 18 juin 2019 - Mise en ligne : 13 septembre 2019
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Descriptif

Le evidenze relative al bacino portuale di Neapolis sono emerse nei diversi settori del grande scavo di piazza Municipio, realizzato in occasione della costruzione delle stazioni di linea 1 e 6 della metropolitana cittadina. L’area di scavo corrisponde al settore sud/sud-ovest di una più ampia insenatura, estesa fra il rilievo di S. Maria di Porto Salvo e il basso promontorio sul quale in età angioina è eretto Castel Nuovo, ubicata tra l’insediamento di Parthenope degli inizi del VII secolo a.C. e il pianoro di Neapolis, la città nuova fondata alla fine del VI-inizi V secolo a.C. Questa parte della baia fu utilizzata con certezza come porto dal III secolo a.C., come testimoniano tracce di dragaggi e la costruzione di strutture di terrazzamento delle pendici della collina retrostante.

In età augustea il porto e l’area circostante sono oggetto di una nuova organizzazione, documentata da importanti opere infrastrutturali, che si inseriscono nel più ampio programma di interventi edilizi che interessa Neapolis e l’area flegrea. Lo scavo ha messo in luce una banchina in opera cementizia e un molo foraneo che fungeva da chiusura artificiale del bacino e protezione dell’insenatura dai venti meridionali. Alla stessa epoca risale un asse viario realizzato lungo il margine occidentale del bacino, identificabile con la via per cryptam nota dalle fonti, che collegava Neapolis al suo porto e proseguiva verso i Campi Flegrei.

Anche la fascia costiera circostante è interessata in età imperiale da una intensa urbanizzazione con la realizzazione di un’edilizia, probabilmente di iniziativa pubblica, caratterizzata da edifici termali.

L’esplorazione dei fondali, con il rinvenimento di relitti, manufatti organici legati alla marineria, e di una notevole quantità di materiali ceramici, contribuisce a documentare la continuità dello scalo neapolitano per tutta l’età imperiale, fino agli inizi del V secolo d.C., quando questa parte del bacino si insabbia e la linea di costa e il porto avanzano verso est.

Session 5 Infrastructures, stockage et logistique - Modératrice : Giulia Boetto (Centre Camille Jullian)

Intervention

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